Cos’è il Forex Trading – Introduzione e definizione dei CFD

Definizione rapida

Il trading è l’atto di scambiare una valuta o una valuta con un’altra, per esempio comprare $100 per $150 o vendere $150 per $100. Il trading avviene su FOREX, che è un mercato interbancario, quindi non è centralizzato come mercato. Il tasso di cambio è il prezzo di cambio tra 2 valute. Per la coppia EUR/USD, ad esempio, se il tasso è di 1,3450, ciò significa che per 1€ si ottiene 1,3450.$ in cambio.

La struttura del mercato Forex

Qualche cifra da prendere come esempio: nell’aprile 2007, il volume giornaliero di trading è di 3200 milioni di dollari USA, con il Regno Unito al primo posto e la Italia al terzo. L’Asia rappresenta circa il 20 per cento, ma è attualmente una potenza in crescita. Infatti, al momento di scrivere (fine agosto 2013), i broker thailandesi stanno iniziando ad offrire piattaforme di trading al dettaglio per negoziare l’indice SET (Stock Exchange of Thailand), con EUR/THB, EUR/USD, USD/THB, Gold e SP500 disponibili.

Natura delle parti interessate

Di nuovo le cifre:

  • Il 5% del volume giornaliero proviene da governi o società commerciali,
  • Il 95% proviene da speculatori,
  • L’80% delle posizioni negoziate nel Forex sono detenute per meno di 7 giorni,
  • Il 40% delle posizioni negoziate sul mercato Forex sono detenute per meno di 2 giorni,
  • L’85% delle transazioni Forex viene effettuato sulle coppie principali EUR/USD (28% del volume complessivo), USD/JPY (17%), GBP/USD (14%).

Tra questi stakeholder, troviamo ancora tutti gli equity manager:

  • Banche centrali,
  • Investitori istituzionali,
  • Multinazionali,
  • Banche Commerciali Brokers,
  • Commercianti privati.

I broker eseguono gli ordini e forniscono le transazioni.

Il modello di transazione è quindi molto semplice:

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Ciò che sarà di particolare interesse per noi come trader individuali è questa forma di contratto di trading chiamata CDF. Cos’è un CFD?

Le FDC

I CFD (Contratti per Differenza) vi permettono di approfittare dei cambiamenti dei mercati finanziari, sia in salita che in discesa. È possibile accedere a una vasta gamma di titoli internazionali come valute, azioni, futures e materie prime. A Londra, i CFD sono chiamati spread betting.

In breve, un CFD è un contratto che scambia la differenza di valore del sottostante tra l’inizio e la fine del contratto.

Con i CFD, investite solo nel movimento del prezzo del sottostante. Non si diventa mai proprietari del bene.

Il trading con i CFD ti permette di fare trading in tempo reale e di intervenire sui mercati man mano che questi si evolvono.

Alcuni CFD hanno una data di scadenza, mentre altri sono illimitati, permettendoti di studiare il mercato e chiudere le posizioni nel momento che ritieni più favorevole.

Puoi scegliere di negoziare CFD su singole azioni, materie prime, valute (Forex/FX), obbligazioni, tassi di interesse e ETF.

Sono le forti variazioni osservate in questa classe di attività che creano le numerose opportunità di trading, in particolare il trading intraday (apertura e chiusura di posizioni in un solo giorno).

Il vostro broker utilizzerà spesso l’argomento del basso deposito richiesto per aprire una posizione per dimostrare la popolarità e l’accessibilità dei CFD. “Anche se devi pagare solo una piccola somma per fare uno scambio“, si dice, “beneficerai del suo pieno valore. Dimenticano di aggiungere: “ma anche potenziali perdite che possono essere catastrofiche se il mercato si muove contro di voi“.

Anche se questo aspetto unico dei CFD consente di ottenere profitti più elevati, è comunque una questione di estrema cautela. È necessario avere un conto abbastanza comodo per potervi sostenere in caso di aumenti o diminuzioni improvvise o impreviste dei prezzi. Per esempio, se avete un conto con 50 euro, il trading sarà molto rischioso perché se il prezzo scende o sale di un centinaio di punti (o pips), il vostro intero conto verrà inghiottito. Si rischia poi di cadere in questa spirale alienante di rifornimento del proprio conto con 50 euro, perdendoli di nuovo, e così via. Come vedremo più avanti, questo può essere evitato con un buon Money Management e impostazioni di rischio sulla piattaforma, ma è meglio avere un conto di circa 1000 euro per iniziare, che vi sosterrà durante le fasi di alta volatilità.

Un vantaggio: il trading con i CFD è esente dall’imposta di borsa. D’altra parte, in Italia, gli utili realizzati con i CFD sono tassati allo stesso modo della borsa tradizionale.